Dormendo sul 45 notturno, disturbo con i miei sogni chi ho intorno. Intanto paralizzato qua dentro vedo il mondo che scorre lento da finestrino, prima c'eri tu che proteggevi i il mio destino. Se volevi restarmi sempre più vicino, ti ricordi tutto era più facile? Ma il ricordo è fragile, labile e i miei pensieri contorti. Vorrei dimenticarmi tutti e tutto ma non posso! Ma io non sono un debole del cazzo, ho in mente discorsi che non capisco ma, perché insisto con ricordi con cui mi ferisco? Loro non si allontanano, si fissano e mi odiano. E anche domani non li scorderò, cercherò di renderli utili per non vivere giorni futili, con la saggezza degli umili, camminando e affrontando strade di occhi malevoli.
Curami, nel tuo ventre chiamami e amami loro allontanali, prendimi in braccio capisco subisco, ma combatto tutto e cresco. Cristo, questo film già visto! Psicofarmaci, cliniche, impazzisco. Curami, amami, lasciami. Ci riesco a camminare solo ce la faccio, coraggio. E quando sono stanco c'è il tuo abbraccio, che brucia la pellicola. Eccola! Dal tuo volto scende una lacrima, nuotiamo insieme fino all'isola. Voglia di farcela e di restare la, e la mia mano è gelida stingila: ho paura che mi rubino l'anima. Succede, ho sete, e mi date da bere, un bicchiere di carta, divisioni di merda. Di ricordi offuscati, malati figli dei sogni dei figli deviati.
Vedi com'è che è andata a finire?
Vedi com'è che è andata a finire?
Vedi com'è che è andata a finire?
Vedi che i discorsi miei tu non li potrai più sentire?
Risveglio fantasmi sepolti, rivuoi affianco i loro volti, e il sangue di chi meli ha tolti. Rivedo succedere scene corrette dal senno di poi, un anno di vita bruciato per scordarmi di voi. Sbatto la testa al muro, tutto a fanculo! Tanto qua non c'è futuro, gravo sul mio stato precario. Spezzo le ali agli angeli, tanto non servono, non mi proteggono. Mi tengono in ostaggio e mi torturano. Fermano l'ambulanza che mi porta in salvo, staccando l'ancora, mi portano a largo e mi spingono a fondo. Ogni giorno è tanto se ritorno e non mi perdo, intorno è tutto orrendo: magari è qui l'inferno? Resta la voglia di portarsi dietro poco, gli scritte le foto, il passato lo b***o nel fuoco! Il vuoto da quel giorno maledetto, mi sveglio nella notte urlando con un demone ai piedi del letto.
È come conservare un qualcosa, dopo varie esperienze ti resta solo la nausea è una scusa. Sono apparizioni miste a prosa è un qualcosa, dentro di me c'è chi ne abusa. Scusami se ultimamente io penso troppo a me stesso il dolore a volte provoca esplosioni di amplesso. Servono troppi liquidi da spendere per il liquidi che a**imilo e filtrano, la coerenza agli stupidi. Strade infestate di ricordi: la malinconia a volte piace ma a volte morde, scordati di quello che hai o che pensi di avere gli ultimi possono arrivare e metterti a sedere. E non piangere su, ti avevamo avvertito, è facile, troppo facile puntare il dito. Tanto il mondo è vario ed estremo come un travestito, film in testa fastidiosi che mi hanno salvato.
Vedi com'è che è andata a finire?
Vedi com'è che è andata a finire?
Vedi com'è che è andata a finire?
Vedi che i discorsi miei tu non li potrai più sentire?
Curami, nel tuo ventre chiamami e amami loro allontanali, prendimi in braccio capisco subisco, ma combatto tutto e cresco. Cristo, questo film già visto! Psicofarmaci, cliniche, impazzisco. Curami, amami, lasciami. Ci riesco a camminare solo ce la faccio, coraggio. E quando sono stanco c'è il tuo abbraccio, che brucia la pellicola. Eccola! Dal tuo volto scende una lacrima, nuotiamo insieme fino all'isola. Voglia di farcela e di restare la, e la mia mano è gelida stingila: ho paura che mi rubino l'anima. Succede, ho sete, e mi date da bere, un bicchiere di carta, divisioni di merda. Di ricordi offuscati, malati figli dei sogni dei figli deviati.
Vedi com'è che è andata a finire?
Vedi com'è che è andata a finire?
Vedi com'è che è andata a finire?
Vedi che i discorsi miei tu non li potrai più sentire?
Risveglio fantasmi sepolti, rivuoi affianco i loro volti, e il sangue di chi meli ha tolti. Rivedo succedere scene corrette dal senno di poi, un anno di vita bruciato per scordarmi di voi. Sbatto la testa al muro, tutto a fanculo! Tanto qua non c'è futuro, gravo sul mio stato precario. Spezzo le ali agli angeli, tanto non servono, non mi proteggono. Mi tengono in ostaggio e mi torturano. Fermano l'ambulanza che mi porta in salvo, staccando l'ancora, mi portano a largo e mi spingono a fondo. Ogni giorno è tanto se ritorno e non mi perdo, intorno è tutto orrendo: magari è qui l'inferno? Resta la voglia di portarsi dietro poco, gli scritte le foto, il passato lo b***o nel fuoco! Il vuoto da quel giorno maledetto, mi sveglio nella notte urlando con un demone ai piedi del letto.
È come conservare un qualcosa, dopo varie esperienze ti resta solo la nausea è una scusa. Sono apparizioni miste a prosa è un qualcosa, dentro di me c'è chi ne abusa. Scusami se ultimamente io penso troppo a me stesso il dolore a volte provoca esplosioni di amplesso. Servono troppi liquidi da spendere per il liquidi che a**imilo e filtrano, la coerenza agli stupidi. Strade infestate di ricordi: la malinconia a volte piace ma a volte morde, scordati di quello che hai o che pensi di avere gli ultimi possono arrivare e metterti a sedere. E non piangere su, ti avevamo avvertito, è facile, troppo facile puntare il dito. Tanto il mondo è vario ed estremo come un travestito, film in testa fastidiosi che mi hanno salvato.
Vedi com'è che è andata a finire?
Vedi com'è che è andata a finire?
Vedi com'è che è andata a finire?
Vedi che i discorsi miei tu non li potrai più sentire?