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Enciclica 1168 Lyrics

scena I: preludio (gennaio 17)

ad ovest giù verso la collina
stempera di luce ciò che l'umano sguardo non teme
riversa tra i fiori il suo esile manto
dipinge di cielo la valle rocce incatenate al suolo
risuonano armoniche note divergono in due vie.
rampicanti di edera tra i mattoni secolari di un monastero
vivono con occhi inquieti traguardi incerti nelle mani di dio
intrecciato al labirinto giace sommesso il borgo
antica arena di anime mai dome
nel gioco infinito di amore e morte
incuranti della mano divina
trascinano l'ebrezza creando fitte barriere
tra ciò che nominano terreno
e il rapido movimento del pensiero

scena II: caduta/visione

nella caduta la terra si fa più vicina
sempre più le forme si distinguono
sempre più le forme si distorcono
nel centro del fuoco pregava silenzioso un frate
fonte di angeliche riverenze mai domate
il rapido intento
cambiò la preghiera in parola e il dolore
sgorgò dalla bocca del povero
ma non fu il sangue ma il riflesso di memoria passata
e riversò il capo bestemmiando di frecce infuocate
e la forza della fede
sovrastava i suoni
sovrastava i suoni
fu una croce di luce a guardarlo dal cielo
e sfinì la sua ombra dal riposo
scena III: delitto
eccolo alzare il capo protendere la mano
benevola verso l'uomo cercando di carpire
ciò che è ormai proteso verso un nuovo rifugio
avanza
fino a ricoprire tutto il campo e lo abbandona

scena IV: coscienza

frate: 'trovai in quel momento
discesa in me la forza dello spirito
i desideri di remissione
esauriti nell'attesa
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