(parlato): Landolfo, cronista del Millecento,
ci ha tramandato le "Storie del Comune
di Milano" fra cui questa del giudizio
di Dio, protagonista prete Liprando.
Noi abbiamo cercato di musicarla con
un certo impegno, e la dedichiamo a
tutti quelli - e sono tanti - che pur
essendo testimoni di fatti importantissimi
e determinanti dell'avvenire della
civiltà, neanche se ne accorgono!
Prete Liprando, ben visto dai poveri
Cristi,
andò dall'arcivescovo Agiosolano, in
Sant'Ambrogio:
"Sei ladro e simoniaco, - gli disse
-
venduto all'Imperatore, quel porco.."
"Cus'ee?!?
- disse l'Arcivescovo infuriato -
Come ti permetti, prete? Sono ex-combattente;
ho fatto la prima crociata, e anche
la terza!
(...la seconda no, perchè ero malato...)
Prete Liprando rispose: "Lo so, più
d'una città hai conquistata;
lo so, più d'una città tu hai insanguinata;
e adesso, Milano tu vuoi, incatenata,
vederla prostrata!"
"Liprando, a 'sto punto esigo il Giudizio
di Dio:
dovrai camminare sui carboni (s'intende,
ardenti!);
le fascine di legna, quaranta ("Quaranta?")
s'intende, le pago io.
Se tu non uscirai per niente arrostito,
io me ne andrò dalla città solo e umiliato,
e per giunta, appiedato!
"Prete Liprando, domani, al calar del
sole
affronterà il Giudizio di Dio in Piazza
Sant'Ambrogio!"
Quaranta fascine furono ammucchiate
in una catasta;
la gente veniva fin da Venegòno e da
Biandrate:
"Indietro, su, non spingete, per Diana!
C'è il fuoco, non lo vedete? " "Ma
io non vedo niente;
non vedo un'accidente! Son venuto da
Como per niente!"
"Tornate tutti a casa! Non se ne fa
più niente!
Il Papa, da Romas l'ha proibito: lo
spettacolo è finito!"
"Ed io lo faccio lo stesso! - disse
prete Liprando -
ma le fascine, quaranta!- io non ce
le ho!..."
...La gente portava le fascine fin
da Biandrate;
facevano un sacco di fumo: la gente
tossiva,
tossiva e piangeva, ma non si muoveva!
Che popolo pio! Voleva vedere il Giudizio
di Dio!
"Eccolo là!... Liprando è già p***to..."
"Dove l'e?"
"L'è là in fondo... È pallido, ha paura!...
Ha i piedi spogliati!... Che piedi
lunghi!..."
La brace è rossa, e rosse son tutte
le facce...
stan tutti con gli occhi sbarrati...
"Anch'io li ho sbarrati, però non vedo
niente!"
È entrato in mezzo ai carboni senza
guardare:
è dentro, è tutto sudato, ma non è
bruciato...
due donne son svenute! Una ha partorito,
ma in buona salute...
"Dai, non spingete!" "...ma io non
vedo niente!"
"Ecco, è arrivato; Dio l'ha salvato!"
"Gloria a Liprando, che Milano ha salvato!"
"L'arcivescovo è scappato" ("Gloria
a Liprando!")
"L'avete veduto!" ("Gloria a Liprando!")
"Il cavallo s'è impennato!..." ("Gloria
a Liprando!")
"Ecco, è cascato!..." ("Gloria a Liprando!")
"S'è mezzo massacrato!" ("Gloria a
Liprando!")
"...e io non ho visto niente!" ("Gloria
a Liprando!")
"Non ho visto un accidente!" ("Gloria
a Liprando!")
"Son venuto da Como per niente! Per
nienteeee! ("Gloria a Liprando!")
ci ha tramandato le "Storie del Comune
di Milano" fra cui questa del giudizio
di Dio, protagonista prete Liprando.
Noi abbiamo cercato di musicarla con
un certo impegno, e la dedichiamo a
tutti quelli - e sono tanti - che pur
essendo testimoni di fatti importantissimi
e determinanti dell'avvenire della
civiltà, neanche se ne accorgono!
Prete Liprando, ben visto dai poveri
Cristi,
andò dall'arcivescovo Agiosolano, in
Sant'Ambrogio:
"Sei ladro e simoniaco, - gli disse
-
venduto all'Imperatore, quel porco.."
"Cus'ee?!?
- disse l'Arcivescovo infuriato -
Come ti permetti, prete? Sono ex-combattente;
ho fatto la prima crociata, e anche
la terza!
(...la seconda no, perchè ero malato...)
Prete Liprando rispose: "Lo so, più
d'una città hai conquistata;
lo so, più d'una città tu hai insanguinata;
e adesso, Milano tu vuoi, incatenata,
vederla prostrata!"
"Liprando, a 'sto punto esigo il Giudizio
di Dio:
dovrai camminare sui carboni (s'intende,
ardenti!);
le fascine di legna, quaranta ("Quaranta?")
s'intende, le pago io.
Se tu non uscirai per niente arrostito,
io me ne andrò dalla città solo e umiliato,
e per giunta, appiedato!
"Prete Liprando, domani, al calar del
sole
affronterà il Giudizio di Dio in Piazza
Sant'Ambrogio!"
Quaranta fascine furono ammucchiate
in una catasta;
la gente veniva fin da Venegòno e da
Biandrate:
"Indietro, su, non spingete, per Diana!
C'è il fuoco, non lo vedete? " "Ma
io non vedo niente;
non vedo un'accidente! Son venuto da
Como per niente!"
"Tornate tutti a casa! Non se ne fa
più niente!
Il Papa, da Romas l'ha proibito: lo
spettacolo è finito!"
"Ed io lo faccio lo stesso! - disse
prete Liprando -
ma le fascine, quaranta!- io non ce
le ho!..."
...La gente portava le fascine fin
da Biandrate;
facevano un sacco di fumo: la gente
tossiva,
tossiva e piangeva, ma non si muoveva!
Che popolo pio! Voleva vedere il Giudizio
di Dio!
"Eccolo là!... Liprando è già p***to..."
"Dove l'e?"
"L'è là in fondo... È pallido, ha paura!...
Ha i piedi spogliati!... Che piedi
lunghi!..."
La brace è rossa, e rosse son tutte
le facce...
stan tutti con gli occhi sbarrati...
"Anch'io li ho sbarrati, però non vedo
niente!"
È entrato in mezzo ai carboni senza
guardare:
è dentro, è tutto sudato, ma non è
bruciato...
due donne son svenute! Una ha partorito,
ma in buona salute...
"Dai, non spingete!" "...ma io non
vedo niente!"
"Ecco, è arrivato; Dio l'ha salvato!"
"Gloria a Liprando, che Milano ha salvato!"
"L'arcivescovo è scappato" ("Gloria
a Liprando!")
"L'avete veduto!" ("Gloria a Liprando!")
"Il cavallo s'è impennato!..." ("Gloria
a Liprando!")
"Ecco, è cascato!..." ("Gloria a Liprando!")
"S'è mezzo massacrato!" ("Gloria a
Liprando!")
"...e io non ho visto niente!" ("Gloria
a Liprando!")
"Non ho visto un accidente!" ("Gloria
a Liprando!")
"Son venuto da Como per niente! Per
nienteeee! ("Gloria a Liprando!")