La carta di scorta nel sacco,
incoscienza e fortuna,
pane, vino e tabacco.
La sciarpa sul collo che il freddo
anche in casa si vede,
fa vapor respirando.
Lo so, tu speri tanto che piova
sopra i tetti e sui campi,
sui miei sogni alla prova;
negli angoli di strada e alla piazza
che una folla mi aspetta,
mi deride e sghignazza.
Venghino signori venghino, si vede l'uomo volante sul foglio gigante, che è un numero sensazionale!!!
Sei metri quadrati di pazzia,
cinque figli magri
di un suonato in balìa
E teste abbassate e bocche mute,
piedi dentro la neve
fino su alla "salute"
Figlioli forza, ce l'abbiam fatta,
qui si scivola bene
qui la neve è compatta;
il vento soffia forte è il momento
di tentare la sorte
senza ripensamento.
Quassù con una mano sto toccando il paradiso,
con l'altra invece asciugo le mie lacrime dal viso
che l'aria è così fredda come non l'ho mai sentita
e taglia la mia pelle e non fa muovere le dita
Ma calcoli sbagliati non sostengono il mio peso,
precipitando in fretta già di molto sono sceso
e vedo solamente, vedo l'acqua avanti a me
e il tempo passa, e tempo non ce n'è.
I piedi nell'acqua bollente
e un berretto di lana
su un ingenuo innocente
Il caldo del fuoco e del vino,
dagli abissi del lago
qui davanti al camino
E adesso tutti voglion sapere
se ho veduto caimani o fortezze straniere
e mentre accendo una sigaretta dico:
- mah, non saprei, sai...andavo di fretta...
incoscienza e fortuna,
pane, vino e tabacco.
La sciarpa sul collo che il freddo
anche in casa si vede,
fa vapor respirando.
Lo so, tu speri tanto che piova
sopra i tetti e sui campi,
sui miei sogni alla prova;
negli angoli di strada e alla piazza
che una folla mi aspetta,
mi deride e sghignazza.
Venghino signori venghino, si vede l'uomo volante sul foglio gigante, che è un numero sensazionale!!!
Sei metri quadrati di pazzia,
cinque figli magri
di un suonato in balìa
E teste abbassate e bocche mute,
piedi dentro la neve
fino su alla "salute"
Figlioli forza, ce l'abbiam fatta,
qui si scivola bene
qui la neve è compatta;
il vento soffia forte è il momento
di tentare la sorte
senza ripensamento.
Quassù con una mano sto toccando il paradiso,
con l'altra invece asciugo le mie lacrime dal viso
che l'aria è così fredda come non l'ho mai sentita
e taglia la mia pelle e non fa muovere le dita
Ma calcoli sbagliati non sostengono il mio peso,
precipitando in fretta già di molto sono sceso
e vedo solamente, vedo l'acqua avanti a me
e il tempo passa, e tempo non ce n'è.
I piedi nell'acqua bollente
e un berretto di lana
su un ingenuo innocente
Il caldo del fuoco e del vino,
dagli abissi del lago
qui davanti al camino
E adesso tutti voglion sapere
se ho veduto caimani o fortezze straniere
e mentre accendo una sigaretta dico:
- mah, non saprei, sai...andavo di fretta...