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Alighieri Lyrics

Quando tornerai,
mi decevo, sai,
ci si mangia il cuore a volte
per resistere
ma poi vivi e dai
e ti accorgi che
non è tempo più
di bandiere appese.
E si cambia, sai,
non si aspetta più
quando tornerai.
Tu quel giorno avrai
mille anni in più
tutti gli anni messi in conto
all'abitudine,
e mi accorgerò
che non basta più
camuffare il tempo per sentirsi
quelli che
che si amavano,
che ridevano.
Aspettarti, sai,
mi fa ridere,
a vent'anni aveva un senso
adesso è inutile,
e poi il fegato
non mi regge più
e la faccia mia
non la reggo io...
E se fossi in te
non ci proverei
non ritornerei
ma tu tornerai
senza dirmelo
e ad un tratto avrai quel gesto
che non scordo più
e risentirò
quella forza mia
di s***care il mondo
insieme a te
ma non basterà
per sentire che
sono ancora io.
Non ti ho amato mai,
non ti ho amato mai.
Ma che cosa ti credevi, vecchia stupida!
Figurarsi se,
uno come me,
fa il pupazzo per le cosce tue
e poi gli anni e poi
non ne ho voglia, sai
non ti aspetto più.
Nei tre canti di Cacciaguida
si parla di una Firenze "sobria e
pudica", quando non era, "ancor giunto
Sardanapalo a mostrar ciò che in
camera si puote". E da Firenze il discorso
si espande a tutto il mondo: diventa
universale. Ed è qui che l'Alighieri troneggia,
in un crescendo di malinconia
e passione politica e civile fiorentina,
una passione che definirei come...
che definirei quasi...
che definirei come...
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