Saranno i tuoi sorrisi a farmi vivere a lungo
a darmi asilo dentro ai nidi ove le spine non pungono
a volte basta un sussurro a darti un sussulto
e il tuo pensiero guarda al vero percependone il fulcro,
e tua madre ti bagnò fra le correnti d'acqua chiara
fra imponenti lave rilucenti d'ossidiana
e i tuoi occhi d'ambra fra le notti d'angora
chiusi nell'abbraccio di chi sai e chi so che ti ama
Fra idilli e le linee libere e i lidi ti vidi ridere
ti vidi riunire in fili infiniti le vite simili,
ti vidi apparire in spire di gigli e lapilli nitidi
e questo tuo bel fiorire alla fine mi incise l'iride
Ora il mio senso è scolpito
..e la linea dei tuoi occhi mi porta all'infinito,
mi porta il tuo profilo in fiumi di effluvi
perché dei profumi sai il vento è bandito
Ba-ba-ba-balla e danza
la tua calma calda qui scalda l'aria va
oltre ogni il limbo, oltre e anche più
oltre ogni simbolo, oltre ogni: no-no-no-no-no-no
Vagando su in altri cieli vedevi i pianeti ai piedi
scrutavi fra i veri beni e sceglievi i cieli terreni
e tu se lo volevi ora hai trovato il tuo astro
e io che non volevo e ora non voglio nient'altro
Non preoccuparti per me non sarò mai più triste
ora ho due soli a illuminare le tratte di Ulisse
tra trame fisse e fitte saprò resistere
la mia gioia di esistere è per la gioia di vederti esistere
Ora tu foglia danzante
la gioia di tuo padre tocca vette alte
emanavi luce che andò in onde a tutto, propagando ai bordi un vento forte e asciutto
...e la luna che quel giorno sorse circa alle cinque
era venuta ad ammirare le tue pupille vitree e linde
sorte indenni da foreste d'erbe, tre dì prima dell'inizio di inizio Settembre
riflessi nella tua immagine i magli delle acque diafane
forti di carne fragile, corpo di foglie d'agave
Io già presentivo la gioia prima
che risaliva la roccia viva
Non è né storia né fisica
ma solo meraviglia ed energia purissima:
ciò che è in comune, ciò che accomuna
l'alba di una vita e l'alba di una civitas.
Venne nell'aria nitida linda come una ninfa
scintillii dagli abissi tra i prismi all'acqua limpida,
tutto le girava in tondo sotto una stella fissa
Lei si presentò al mondo: era Giulietta la Bellissima
a darmi asilo dentro ai nidi ove le spine non pungono
a volte basta un sussurro a darti un sussulto
e il tuo pensiero guarda al vero percependone il fulcro,
e tua madre ti bagnò fra le correnti d'acqua chiara
fra imponenti lave rilucenti d'ossidiana
e i tuoi occhi d'ambra fra le notti d'angora
chiusi nell'abbraccio di chi sai e chi so che ti ama
Fra idilli e le linee libere e i lidi ti vidi ridere
ti vidi riunire in fili infiniti le vite simili,
ti vidi apparire in spire di gigli e lapilli nitidi
e questo tuo bel fiorire alla fine mi incise l'iride
Ora il mio senso è scolpito
..e la linea dei tuoi occhi mi porta all'infinito,
mi porta il tuo profilo in fiumi di effluvi
perché dei profumi sai il vento è bandito
Ba-ba-ba-balla e danza
la tua calma calda qui scalda l'aria va
oltre ogni il limbo, oltre e anche più
oltre ogni simbolo, oltre ogni: no-no-no-no-no-no
Vagando su in altri cieli vedevi i pianeti ai piedi
scrutavi fra i veri beni e sceglievi i cieli terreni
e tu se lo volevi ora hai trovato il tuo astro
e io che non volevo e ora non voglio nient'altro
Non preoccuparti per me non sarò mai più triste
ora ho due soli a illuminare le tratte di Ulisse
tra trame fisse e fitte saprò resistere
la mia gioia di esistere è per la gioia di vederti esistere
Ora tu foglia danzante
la gioia di tuo padre tocca vette alte
emanavi luce che andò in onde a tutto, propagando ai bordi un vento forte e asciutto
...e la luna che quel giorno sorse circa alle cinque
era venuta ad ammirare le tue pupille vitree e linde
sorte indenni da foreste d'erbe, tre dì prima dell'inizio di inizio Settembre
riflessi nella tua immagine i magli delle acque diafane
forti di carne fragile, corpo di foglie d'agave
Io già presentivo la gioia prima
che risaliva la roccia viva
Non è né storia né fisica
ma solo meraviglia ed energia purissima:
ciò che è in comune, ciò che accomuna
l'alba di una vita e l'alba di una civitas.
Venne nell'aria nitida linda come una ninfa
scintillii dagli abissi tra i prismi all'acqua limpida,
tutto le girava in tondo sotto una stella fissa
Lei si presentò al mondo: era Giulietta la Bellissima