Sapore di miele,
sapore d'amore,
della tua pelle dentro alla mia bocca,
quando torni a farti la mia faccia.
Un gusto melato
di cose già avute
(che dopo un'ora sarebbero perdute):
si può solo riprendere a giocare
ancora e ancora
finchè lo vuoi.
Dammi il tuo nettare, mia bella Venere,
che tornerò il tuo duro Satiro.
Ancora e ancora
finchè mi vuoi:
con il tuo nettare, mia sacra Menade,
io tornerò dentro di te.
Sapore di miele,
sapore d'umore:
alveare mio, stilla ancora amore!
Suggo e bevo come fa l'ape al fiore.
Il tempo è dei giochi
che accadono allegri,
e solo questo è il mondo che vogliamo:
lascia un gusto dolce che godiamo
ancora e ancora
finche lo vuoi.
Dammi il tuo nettare, mia bella Venere,
che tornerò il tuo duro Satiro.
Ancora e ancora,
finche mi vuoi:
con il tuo nettare, mia sacra Menade,
io tornerò il tuo duro Priapo.
Ecco... lo sento ritornare...
Sì... tu dissetami... così...
Vieni a gustare il tuo sapore...
Il tuo desiderio... Qui... Su me... Ohh, sì...
Eccomi qui mia bella Venere!
Rinvigorito!, bella Venere...
Sono il tuo Satiro, ancorà e di più,
e vengo su e giù, su e giù, su e giù.
Eccomi qui mia sacra Menade!
Rinato!, mia gustosa Menade...
Sono il tuo Fauno, sono il dio Pan,
e vengo su e giù, su e giù, su e giù.
sapore d'amore,
della tua pelle dentro alla mia bocca,
quando torni a farti la mia faccia.
Un gusto melato
di cose già avute
(che dopo un'ora sarebbero perdute):
si può solo riprendere a giocare
ancora e ancora
finchè lo vuoi.
Dammi il tuo nettare, mia bella Venere,
che tornerò il tuo duro Satiro.
Ancora e ancora
finchè mi vuoi:
con il tuo nettare, mia sacra Menade,
io tornerò dentro di te.
Sapore di miele,
sapore d'umore:
alveare mio, stilla ancora amore!
Suggo e bevo come fa l'ape al fiore.
Il tempo è dei giochi
che accadono allegri,
e solo questo è il mondo che vogliamo:
lascia un gusto dolce che godiamo
ancora e ancora
finche lo vuoi.
Dammi il tuo nettare, mia bella Venere,
che tornerò il tuo duro Satiro.
Ancora e ancora,
finche mi vuoi:
con il tuo nettare, mia sacra Menade,
io tornerò il tuo duro Priapo.
Ecco... lo sento ritornare...
Sì... tu dissetami... così...
Vieni a gustare il tuo sapore...
Il tuo desiderio... Qui... Su me... Ohh, sì...
Eccomi qui mia bella Venere!
Rinvigorito!, bella Venere...
Sono il tuo Satiro, ancorà e di più,
e vengo su e giù, su e giù, su e giù.
Eccomi qui mia sacra Menade!
Rinato!, mia gustosa Menade...
Sono il tuo Fauno, sono il dio Pan,
e vengo su e giù, su e giù, su e giù.