La tigre fra le canne, l'urlo dei battitori
e il gioco dell'arazzo nella grande casa
E vedo riflesse nello specchio
le vecchie zie accanto al fuoco
a rammendare calze nei giorni di novembre
Poi la vetta buia delle scale e grandi ombre
sulle volte tormentate, ricordo di un terremoto
in quei giorni di novembre
L'edera sempre verde si affaccia sulle spalle
del colosso in pietra che guarda la sua vasca
E il fango come un pittore folle
disegna sottili ragnatele
sul muschio ormai padrone dei sassi del cortile
Ora è tempo di partire, dimenticare
tutto il freddo che ho nel cuore
tutto il freddo che ho nel cuore
come in quei giorni di novembre
e il gioco dell'arazzo nella grande casa
E vedo riflesse nello specchio
le vecchie zie accanto al fuoco
a rammendare calze nei giorni di novembre
Poi la vetta buia delle scale e grandi ombre
sulle volte tormentate, ricordo di un terremoto
in quei giorni di novembre
L'edera sempre verde si affaccia sulle spalle
del colosso in pietra che guarda la sua vasca
E il fango come un pittore folle
disegna sottili ragnatele
sul muschio ormai padrone dei sassi del cortile
Ora è tempo di partire, dimenticare
tutto il freddo che ho nel cuore
tutto il freddo che ho nel cuore
come in quei giorni di novembre