Il mio sguardo va oltre l'orizzonte, sino ai confini del mondo. Il giorno non è ancora giunto a termine, ma la fine è qui, davanti a me. Il tempo comincia a precipitare e, dopo il tempo, la Terra. Le nubi si addensano, il suolo ribolle. E' il segno. E' il principio della fine. L'estremo limite del mondo comincia a sprofondare. Tutto sprofonda, sempre di più. Si rovescia e cade... cade... continua a cadere. E rapito da questo vortice, io guardo. Sento un risucchio avvolgermi, trascinarmi, portarmi via. Io precipito, scivolo sempre più in basso: è la vertigine.