Lungo il viale così lontano
la mano piccola nella grande mano,
e chi dei due guidava l'altro io non so dirtelo.
C'era sempre un po' di nebbia
nel parco giochi con la sabbia.
La gente in bianco e nero
e le madri tutte uguali nei foulard e nei paltò.
Ma io sono ancora come allora,
vivo e sogno come allora;
come allora sono qui.
Lo stadio inventato dentro al cortile
con una pallida lama di sole
e quella voce dalla finestra "E' p***to in tavola".
Il treno che andava incontro al mare
e le mie scarpe da riparare.
Le macchine a pedale,
tre canzoni, cento lire dentro ai bar.
E tacabanda.
Ma io sono ancora come allora,
vivo e sogno come allora;
come allora sono qui.
Adesso dove siete finiti?
Dove vi siete smaterializzati?
I vostri libri e i vostri ritratti li tengo ancora qui.
E passo ancora per gli stessi posti
e riconosco dentro ai gesti
i bambini di una volta,
diventati tutti grandi tranne me,
insieme a me.
Tacabanda!
Ma io sono ancora come allora,
vivo e sogno come allora;
come allora sono qui. (2 volte)
la mano piccola nella grande mano,
e chi dei due guidava l'altro io non so dirtelo.
C'era sempre un po' di nebbia
nel parco giochi con la sabbia.
La gente in bianco e nero
e le madri tutte uguali nei foulard e nei paltò.
Ma io sono ancora come allora,
vivo e sogno come allora;
come allora sono qui.
Lo stadio inventato dentro al cortile
con una pallida lama di sole
e quella voce dalla finestra "E' p***to in tavola".
Il treno che andava incontro al mare
e le mie scarpe da riparare.
Le macchine a pedale,
tre canzoni, cento lire dentro ai bar.
E tacabanda.
Ma io sono ancora come allora,
vivo e sogno come allora;
come allora sono qui.
Adesso dove siete finiti?
Dove vi siete smaterializzati?
I vostri libri e i vostri ritratti li tengo ancora qui.
E passo ancora per gli stessi posti
e riconosco dentro ai gesti
i bambini di una volta,
diventati tutti grandi tranne me,
insieme a me.
Tacabanda!
Ma io sono ancora come allora,
vivo e sogno come allora;
come allora sono qui. (2 volte)