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2.40 Lyrics

2 e 40

di un martedì che non c'è ancora
ricopio fedelmente come un amanuense un foglio scritto di getto

un automa che verga ciò che sgorga dal magma

parlo ad un fantasma

reduce da una festa solitaria in una stanza

il mio amico jonnywalker l'ho ridotto male

lui ha ridotto abbastanza male me

voglia di contatto

qualche cosa di vivo

il tuo corpo che pulsa

con l'anima come in una scatola
nulla è più vivo di un fantasma

io ti immagino a somiglianza della mia a**urda voglia di vita

sei bella e ti muovi da qualche parte nel mondo

i tuoi occhi incrociano altri occhi

le tue labbra baciano qualcuno che non sono io:

un essere spregevole e inaffidabile

come io sono
ferito dal nulla

incognita

apriti e accoglimi

donna senza nome

dammi la tua voce

che io possa bere l'insensatezza dell'esistenza dalle tue labbra

avute e perse

in un battere di ciglia

dove perdono senso tutte le parole del mondo

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