E il nuovo millennio trae acqua dal fango gelando gli antichi misteri
e il mare è lo statico iato sublime latente di mille speranze e di mille pensieri
Ma le civiltà che divide si guardan lontane col viso contratto celando la fame
ed ogni creatura che muore sepolta scordata scolpita nel rame
di mille milioni di software che prendono i nomi e li archiviano in fila
gettandoli in quello che adesso c***diamo cos'è all'inferno dell'anno duemila
l'inferno il dimenticatoio di corpi di anime, è la non esistenza,
è l'essere numero, è il lamento del tuo mattatoio, ascoltalo è labile, è la tua resistenza
è il tuo canto di giubilo
per essere vita bisogna annusare la morte,
per essere cielo bisogna sentire più forte
l'immensa fatica
l'immensa fatica
l'immensa fatica
Acqua lucida brilla di schiuma e di mare in burrasca
bianca diventa la notte dell'uomo e travolgi la nave che avanza
io p***to a morire di te
Acqua, soffoca il mio respirare ma lasciami il tempo
di decidere chi può salire sull'arca.
Tutti gli uomini devon sapere quello che accade lontano
anche se il cuore di chi lo racconta torni a casa schiacciato fra i tasti di un piano
che suona riverso nel fuoco di tutti quei mitra che sparano a vista
e i proiettili scivolan dolci sull'ambiguo imbarazzo vetrato di pixel dell'ultimo grande statista
Io
non nascondo di avere annusato più volte l'udibile attimo di nostalgia per quei bianchi vestiti
aggrappati ad un filo di nylon, sorretto da bianche visioni di mondi infiniti
inzuppati di nafta dell'odio ai partiti
dentro un carro che dritto al finale dell'unico gioco:
esplodere contro quel muro dipinto di uomini
cingoli e fuoco
Acqua
lucida brilla di schiuma e di mare in burrasca
bianca diventa la notte dell'uomo e travolge la nave che avanza
io p***to a morire di te
Acqua, soffoca il mio respirare ma lasciami il tempo
di decidere chi può salire sull'arca.
Acqua
lucida brilla di schiuma e di mare in burrasca
bianca diventa la notte dell'uomo e travolge la nave che avanza
io p***to a morire di te
Acqua, soffoca il mio respirare ma lasciami il tempo
di decidere chi può salire sull'arca.
e il mare è lo statico iato sublime latente di mille speranze e di mille pensieri
Ma le civiltà che divide si guardan lontane col viso contratto celando la fame
ed ogni creatura che muore sepolta scordata scolpita nel rame
di mille milioni di software che prendono i nomi e li archiviano in fila
gettandoli in quello che adesso c***diamo cos'è all'inferno dell'anno duemila
l'inferno il dimenticatoio di corpi di anime, è la non esistenza,
è l'essere numero, è il lamento del tuo mattatoio, ascoltalo è labile, è la tua resistenza
è il tuo canto di giubilo
per essere vita bisogna annusare la morte,
per essere cielo bisogna sentire più forte
l'immensa fatica
l'immensa fatica
l'immensa fatica
Acqua lucida brilla di schiuma e di mare in burrasca
bianca diventa la notte dell'uomo e travolgi la nave che avanza
io p***to a morire di te
Acqua, soffoca il mio respirare ma lasciami il tempo
di decidere chi può salire sull'arca.
Tutti gli uomini devon sapere quello che accade lontano
anche se il cuore di chi lo racconta torni a casa schiacciato fra i tasti di un piano
che suona riverso nel fuoco di tutti quei mitra che sparano a vista
e i proiettili scivolan dolci sull'ambiguo imbarazzo vetrato di pixel dell'ultimo grande statista
Io
non nascondo di avere annusato più volte l'udibile attimo di nostalgia per quei bianchi vestiti
aggrappati ad un filo di nylon, sorretto da bianche visioni di mondi infiniti
inzuppati di nafta dell'odio ai partiti
dentro un carro che dritto al finale dell'unico gioco:
esplodere contro quel muro dipinto di uomini
cingoli e fuoco
Acqua
lucida brilla di schiuma e di mare in burrasca
bianca diventa la notte dell'uomo e travolge la nave che avanza
io p***to a morire di te
Acqua, soffoca il mio respirare ma lasciami il tempo
di decidere chi può salire sull'arca.
Acqua
lucida brilla di schiuma e di mare in burrasca
bianca diventa la notte dell'uomo e travolge la nave che avanza
io p***to a morire di te
Acqua, soffoca il mio respirare ma lasciami il tempo
di decidere chi può salire sull'arca.