Cosa sono quei fiori stretti nella mano fredda,
fredda come questa sera che ci scruta nella stanza,
nella stanza dei ricordi dove tu sei ritornato
per portarmi le tue scuse e un inchino riverente.
Quanti sono quei fiori stretti nella mano fredda,
trentasette margherite che mi frugano nel petto.
Nella foto di un'estate c'era il vento che soffiava,
mi ricordo che bastava l'equilibrio su una gamba.
E nel tempo che ci rimane,
e nel tempo che ci rimane,
potremmo riparlarne
senza tanta presunzione.
E nel tempo che ci rimane,
poco tempo che ci rimane,
dovremmo ripensare
all'ultima conversazione
per capire chi si è fatto più male.
Cosa sono quei fiori stretti nella mano fredda,
fredda che non sai contare quanti giorni son passati
dal momento i cui parlavi e guardavi solo a terra
per paura che vedessi tutta quella lontananza.
Quanti sono i miei errori cancellati con la fretta,
fretta di chi ha rinunciato a guardare verso il cielo,
stesso cielo che ci ha visti duellanti fino al sangue
e camminare con le scarpe appesantite dal sospetto.
E nel tempo che ci rimane,
e nel tempo che ci rimane,
potremmo riparlarne
senza tanta presunzione.
E nel tempo che ci rimane,
poco tempo che ci rimane,
dovremmo ripensare
all'ultima conversazione
per capire chi si è fatto più male.
E nel tempo che ci rimane,
questo tempo che ci rimane
non vorrei sprecarlo per l'ennesimo duello,
tanto poi nessuno ha mai vinto,
tanto sai che nessuno ha mai perso.
fredda come questa sera che ci scruta nella stanza,
nella stanza dei ricordi dove tu sei ritornato
per portarmi le tue scuse e un inchino riverente.
Quanti sono quei fiori stretti nella mano fredda,
trentasette margherite che mi frugano nel petto.
Nella foto di un'estate c'era il vento che soffiava,
mi ricordo che bastava l'equilibrio su una gamba.
E nel tempo che ci rimane,
e nel tempo che ci rimane,
potremmo riparlarne
senza tanta presunzione.
E nel tempo che ci rimane,
poco tempo che ci rimane,
dovremmo ripensare
all'ultima conversazione
per capire chi si è fatto più male.
Cosa sono quei fiori stretti nella mano fredda,
fredda che non sai contare quanti giorni son passati
dal momento i cui parlavi e guardavi solo a terra
per paura che vedessi tutta quella lontananza.
Quanti sono i miei errori cancellati con la fretta,
fretta di chi ha rinunciato a guardare verso il cielo,
stesso cielo che ci ha visti duellanti fino al sangue
e camminare con le scarpe appesantite dal sospetto.
E nel tempo che ci rimane,
e nel tempo che ci rimane,
potremmo riparlarne
senza tanta presunzione.
E nel tempo che ci rimane,
poco tempo che ci rimane,
dovremmo ripensare
all'ultima conversazione
per capire chi si è fatto più male.
E nel tempo che ci rimane,
questo tempo che ci rimane
non vorrei sprecarlo per l'ennesimo duello,
tanto poi nessuno ha mai vinto,
tanto sai che nessuno ha mai perso.